19/07/11

SUGGESTIONI9: IRONIA, SARCASMO E INTELLIGENZA CONTESTUALE

"Diverse persone usano gli aggettivi "ironico" e "sarcastico" per qualificare a) un'affermazione acuta e spiritosa, b) un'affermazione acuta, spiritosa e cattiva. Per esempio: George Bernard Shaw scrive a Churchill Le ho riservato due biglietti per la prima. Porti un amico, se ne ha. E Churchill risponde: Non posso, ma verrò a una replica. Se ci sarà.
In senso stretto però l'ironia, come il suo fratello esagerato e crudele, il sarcasmo, è una struttura retorica codificata. Consiste nel dire il contrario di quanto si vuole affermare: Freud, obbligato a sottoscrivere un documento in favore della Gestapo per poter lasciare l’Austria occupata, firma, ma chiosa Posso vivamente raccomandare la Gestapo a chicchessia.
Ironia e sarcasmo ingaggiano l’interlocutore in una tripla decodifica: 1) il senso letterale (la Gestapo è consigliabile), 2) il senso reale, alla luce di un contesto che smentisce il senso letterale (ehi, sappiamo bene che quanto fa la Gestapo non è per niente consigliabile!), 3) l’intenzione che sta dietro al dire il contrario di quanto si vuole affermare.
Chi usa l'ironia compie un atto di fede nell'intelligenza contestuale dei suoi interlocutori stabilendo, con questi, un implicito patto di complicità. Ma il gioco funziona se la complicità è possibile perché le conoscenze contestuali sono condivise. Per questo, quando si vuole fare dell’ironia o del sarcasmo scrivendo, bisogna esser certi che gli elementi di contesto siano ben chiari al lettore. Se non lo sono, conviene suggerirli senza cancellare l’effetto paradossale.
Le persone semplici e i bambini, di fronte a ironia e sarcasmo, sono indifesi perché non riescono a districarsi tra testo e contesto: niente Dark sarcasm in the classroom, dunque, come recita l’indimenticabile Another brick in the Wall dei Pink Floyd."

tratto da "Nuovo e Utile"